Kurremkarmerruk |
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| Ne penso che dopo il terzo libro è cominciato un progressivo declino, più accentuato dal quinto in poi, e che "I doni della morte" sia, perciò, uno dei peggiori. Dal quinto in poi è sparito, a mio avviso, lo spirito semi-fiabesco ed umoristico caratteristico dei primi volumi e che li rende grandi. L'originalità è stata sostituita dalla banalità e dai numerosi cliché. Perfino le brillanti idee che avevano dato carattere e forma al mondo magico sembrano essere dimenticate, a partire dal quarto libro.
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