Frank Zappa

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Necrotic_Whispers
view post Posted on 12/12/2009, 21:03




Frank Vincent Zappa (Baltimora, 21 dicembre 1940 – Los Angeles, 4 dicembre 1993) è stato un chitarrista, compositore, arrangiatore, direttore d'orchestra, coreografo, produttore discografico e polistrumentista statunitense.

Per molto tempo lo stesso Zappa ha creduto che il suo vero nome fosse Francis (in alcuni dei suoi primi album è riportato il nome di Francis).

Definire il genere musicale di Zappa è praticamente impossibile, ma si può affermare che fosse coinvolto in ambiti musicali come rock, blues, jazz, fusion, e musica classica.

Biografia

Nato a Baltimora (21 dicembre 1940) nello stato del Maryland (USA), nella sua ascendenza figurano italiani, greci, arabi e francesi.

Figlio di Francesco Zappa (noto come Francis) un ingegnere chimico siciliano di Partinico (PA) che lavorava per il governo americano alla base "Edwards" dell'Aeronautica Militare statunitense, vicino a Los Angeles, Frank era il primo di quattro figli, con due fratelli ed una sorella. Nel gennaio del 1951, la famiglia Zappa si trasferì a Monterey, in California, perché Frank soffriva d'asma.

A causa del lavoro del padre la famiglia Zappa traslocò molto spesso: dopo Monterey la famiglia si trasferì a Pomona (California), quindi ad El Cajon, e poi ancora a San Diego. Nel 1955 nuovamente si spostarono alla volta della piccola cittadina di Lancaster.

Impressionato dalle composizioni e soprattutto dalla concezione ritmica di Edgar Varèse, ma anche dai grandi bluesmen, Zappa passerà con disinvoltura dal rock al R&B, dalla "canzonetta" alla colonna sonora per cartoon immaginari, fino ad esperimenti di stampo barocco eseguiti al synclavier, con brani attribuiti ad un violoncellista e compositore milanese di fine settecento chiamato Francesco Zappa, ed ancora rivisitazioni di musica classica e riletture delle proprie musiche affidate a grandi orchestre.
Diversi anche i richiami alle sue origini italiane, in pezzi come Tengo 'na Minchia Tanta (pubblicata nel doppio CD Uncle Meat nonché eseguita nell'omonimo film dall'italiano Massimo Bassoli), Questi Cazzi di Piccione (pezzo strumentale di musica contemporanea da The Yellow Shark) e Dio Fa (pezzo realizzato al Synclavier e pubblicato sull'album postumo Civilization Phaze III).

Poliedrico e geniale chitarrista, divenne noto in tutto il mondo con il suo gruppo (The Mothers of Invention) nel 1966, grazie all'incisione del concept album Freak Out!: il disco fece scalpore non solo perché era uno dei primi doppi album della storia del rock (dopo Blonde on Blonde di Bob Dylan), ma anche per i testi e la parodia dissacrante del rock degli anni sessanta. L'importanza epocale di Freak Out! è testimoniata anche dal fatto che Paul Mc Cartney ha spesso dichiarato che l'opera delle Mothers of Invention è stata una fondamentale influenza nel concepimento e nella stesura dell'album dei Beatles Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. In seguito Zappa intraprese la carriera solista sfornando più di 60 produzioni eterogenee, sempre pregne di un forte senso dello humour (con testi dichiaratamente misogini e volgari), scagliato contro l'ordine costituito, l'industria della musica ed i politici ("Scrivo brutta musica perché l'America è brutta", dichiarò). La sua verve ironica e dissacrante fu sempre apprezzata, ma inizialmente in maniera superficiale; non mancarono anche apparizioni televisive, tra le quali anche alcune al Saturday Night Live. Nella sua intensa carriera ha collaborato con diversi musicisti (di cui alcuni apprezzati solisti) appartenenti ai generi più diversi, spesso contribuendo al loro successo: i rocker Captain Beefheart e Alice Cooper, il tastierista jazz George Duke, i chitarristi Steve Vai, Warren Cuccurullo e Adrian Belew, il violinista Jean-Luc Ponty, il compositore new age Patrick O'Hearn, i batteristi Terry Bozzio e Vinnie Colaiuta.

Zappa morì a causa di un cancro alla prostata il 4 dicembre 1993. Negli ultimi tempi della sua vita, già gravemente malato, dimostrò di non aver perso la sua vena polemica, annunciando, come già fatto qualche decennio addietro, di volersi candidare alla Presidenza degli Stati Uniti, in aperto dissenso con la politica dell'ex Presidente Reagan e con quella di George H. W. Bush con questo slogan: "Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?".

La sua sterminata produzione musicale è ancora in parte sconosciuta: attualmente il suo patrimonio artistico è gestito dalla seconda moglie (Gail Zappa) e dai figli (fra cui Dweezil Zappa) che stanno pubblicando alcuni album e DVD postumi.

La musica di Frank Zappa

Zappa fu perennemente in bilico tra il rock, il jazz, il teatro dell'assurdo, la ricerca musicale più avanzata: sotto una scorza di apparente anarchia musicale vi sono evidenti influssi della musica classica tradizionale e contemporanea. Egli era un musicista autodidatta, affetto da una ossessiva creatività e da una simpatica smania di protagonismo, ma preparatissimo e serissimo.

In realtà il suo progetto musicale (che lui definiva il "Progetto/Oggetto") consisteva nel dedicarsi al proselitismo fra i fricchettoni e i lunatici, per poi proporre la sua musica seria e complicata dissimulata dietro una facciata rock sardonica e parodistica, e condita con testi permeati di cinico e sbeffeggiante realismo, anche a costo di essere perseguitato per anni da luoghi comuni e leggende metropolitane.

Assistendo ad un suo concerto, specialmente dal 1980 in poi, quando l'espressione del suo progetto aveva raggiunto la piena maturità, non poteva lasciare indifferenti la sua "figura", simile ad un burattino nelle movenze, vero mimo, con il naso molto prominente si muoveva tra la musica dirigendola e raffigurandola, mimica e teatralità erano perfettamente fuse con musica e scenografia, ne scaturiva lo spettacolo che con l'insieme dei musicisti, sicuramente valenti esecutori - ma non solo - si costituivano parte integrante del pensiero musicistico di Zappa in maniera straordinariamente spontanea. Tra i numerosissimi aneddoti e vere e proprie "scene" presentate prima, durante e dopo i suoi concerti, di grande impatto fu l'idea/scena che mise in atto a Pistoia, proprio l'8 luglio 1982: fece installare un megaschermo (all'epoca non se ne vedevano ancora) che proiettava la partita Germania Ovest - Francia dei mondiali di calcio in contemporanea al suo concerto; lui, prima di cominciare a suonare, disse semplicemente, in pesante slang americano: "Chi non capisce un tubo della musica che faccio può tranquillamente guardarsi le partite... così non ha buttato i soldi del biglietto".

I suoi riferimenti musicali erano Igor Stravinskij, Edgar Varèse, Olivier Messiaen e, prima che fosse di moda la world music, era attratto dal Canto a tenore sardo, dalla musica classica indiana in stile dhrupad, Ravi Shankar, la musica bulgara. Per lui la distinzione tra musica pop e "musica seria" non aveva alcun significato ("All'idea che il compositore crede di aver attinto qualche cosa di artistico corrisponde il fatto che quella musica non offre gran che a chi ascolta. Io ho un altro atteggiamento: anche se la maggior parte della gente non ama quello che faccio, quelli a cui piace si divertono; non la consumano perché è arte, ma perché ci provano gusto" disse in una intervista).

Prima di suonare la chitarra Zappa si cimentò con la batteria, e non a caso i suoi gruppi ebbero sempre batteristi eccellenti. La ritmica delle sue composizioni è sempre stata molto complessa: un esempio è The Black Page brano scritto appositamente per Terry Bozzio, secondo Zappa l'unico in grado di eseguirlo (a causa della sua estrema complessità ritmica o "densità statistica", rappresentate da una "pagina nera" di note). Il successore (non a caso) di Bozzio, Vinnie Colaiuta, eseguì il brano suonandolo a memoria durante l'audizione.
Zappa dichiarò che concepiva la musica come "decorazione del tempo", una creazione barocca da costruire con le proprie mani, divertente e libera da schemi prestabiliti, basata sull'atonalità e sul ritmo (poliritmie, tempi dispari, addirittura ritmi irrazionali e casuali).

Per tutta la carriera fu ossessionato dalla difficoltà di esecuzione dei suoi brani, chiedendo sempre il massimo ai suoi musicisti, al punto da definirsi "un tizio che scrive musica che non riesce a fare eseguire"; a metà degli anni ottanta la cosa lo spinse ad utilizzare il Synclavier per eseguire le sue composizioni in modo assolutamente perfetto. Solo a fine carriera si disse abbastanza soddisfatto dell'esperienza con l'Ensemble Modern.

La sua eredità più facilmente apprezzabile è la sua infinita sperimentazione strumentale, sia dei suoni che della tecnica chitarristica.


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https://www.youtube.com/watch?v=1Gr6Re7LKY0

https://www.youtube.com/watch?v=aFIMWRXWY90&feature=related

https://www.youtube.com/watch?v=_c-NMnYhM3Q&feature=related
 
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sether
view post Posted on 14/12/2009, 22:04




capo, l'ho già postato Io...
 
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1 replies since 12/12/2009, 21:03   167 views
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